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Junior Cally pubblica il suo album d’esordio, “Ci Entro Dentro”

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E’ uscito per Sugar in digitale e cd, con distribuzione Artist First, “Ci entro dentro”, l’album d’esordio di Junior Cally.
Romano, ventisettenne, Junior Cally dopo meno di due anni dalla sua comparsa sulla scena hip hop, è uno dei rapper più seguiti e ascoltati. I primi pezzi arrivano su YouTube a inizio 2017 e attirano presto molte attenzioni: nell’epoca dei selfie e dei commenti scritti sui social, vedere un artista che indossa una maschera antigas e ascoltare la sua voce mentre spara rime esplicite e taglienti che non risparmiano niente e nessuno, lascia il segno. A fine anno, l’artista pubblica “Magicabula”, il suo primo singolo a ricevere la certificazione d’oro dalla FIMI. Sul suo conto c’è un alone di mistero ma una cosa è certa: il flow trasmette un’urgenza che non può appartenere a chi è cresciuto tra gli agi e ogni tipo di comodità. Cresciuto in periferia, prima di questa avventura artistica, infatti, Junior Cally ha dovuto cambiare casa varie volte e ha svolto diversi lavori umili per mantenersi ma sempre restando aggrappato alla sua grande passione, il rap, scoppiata nella prima adolescenza. La scelta di indossare la maschera è una provocazione ragionata: non mostrarsi nell’éra della celebrazione dell’ego e dell’immagine è un antidoto alla falsità, all’ipocrisia. Non a caso sulla copertina di questo suo primo disco campeggia una scritta emblematica: “l’unico volto tra le maschere”.
“Ci entro dentro” contiene 12 nuovi brani in cui l’urgenza degli esordi rimane intatta, con rime che lasciano sempre di più il segno e ritornelli curati con scrupolo che non possono lasciare indifferente l’ascoltatore. I testi del disco trasmettono più umori e raccontano vari aspetti di Junior Cally: l’orgoglio e la felicità di aver raggiunto traguardi importanti partendo da zero, senza spinte, il ricordo di esperienze difficili passate, l’autocelebrazione tipica del rap – anche fusa a un senso di rivalsa –, l’amore per la famiglia, l’introspezione utile a non adagiarsi sulla gloria e tante altre sfumature. Si passa, insomma, dalla rabbia alla gioia senza sottrarsi al racconto dei sentimenti più intimi. Tutto con la coscienza che, grazie alla dedizione riservata alla musica, la vita sta prendendo direzioni una volta solo sognate.
Junior Cally ha anche un occhio di riguardo per l’aspetto musicale. A parte la strumentale del primo singolo, “Bulldozer”, curata in prima persona, ha affidato le altre a tre artisti di fiducia che fanno dell’originalità la loro prerogativa: Jeremy Buxton, con cui collabora dai suoi esordi, Noise e Stabber, conosciuti più di recente ma con cui si è creata subito una sintonia. Ogni strumentale esalta la narrativa dei suoi brani e un tipo di flow che, di per sé, già è pieno di energia. E la varietà di stili sonori dà un valore aggiunto al disco: si passa da sonorità anni Novanta a riferimenti al reggaeton, dalla trap chill al rap con ritornelli da club e via così.

Il cd di “Ci entro dentro” esce in due versioni speciali con copia autografata e t-shirt in edizione limitata.

TRACKLIST
01 – Ci entro dentro [prod. Jeremy Buxton]
02 – Dedica [prod. Jeremy Buxton]
03 – Pifferaio magico [prod. Noise]
04 – Bulldozer [prod. Junior Cally]
05 – El Dorado [prod. Noise]
06 – Si chiama gioia [prod. Jeremy Buxton]
07 – Capelli rossi (remastered) [prod. Jeremy Buxton]
08 – Tappeto volante [prod. Jeremy Buxton]
09 – Valzer [prod. Jeremy Buxton]
10 – Rum [prod. Jeremy Buxton]
11 – Auto blu (remastered) [prod. Jeremy Buxton]
12 – Bisce [prod. Stabber]

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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura

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“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.

Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.

“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”

CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.

In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.

Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.

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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM

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Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.

“Gris Gris
” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.

Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.

L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.

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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb

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Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.

L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.

Clicca qui per vederlo!

L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:

L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.

Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.

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