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“Grazie Di Che”, il nuovo singolo di King Stewee raccontato ad Honiro Journal
“Non lamentatevi degli artisti, ma del mondo che descrivono”.
Con queste parole King Stewee torna sulla scena con un nuovo singolo, disponibile dal 22 marzo 2019 in anteprima esclusivamente sulla piattaforma Spotify.
Tre strofe fittissime, in cui il rapper scava a fondo nelle radici dell’anima per ritrovare l’uomo prima dell’artista, con le sue debolezze e le sue incertezze, e fornisce un quadro lucido e spietato del mondo che lo circonda.
E noi abbiamo fatto quattro chiacchiere con King Stewee per farci svelare un paio di chicche.
1- Sei sulla scena da quasi 10 anni. Secondo te com’è cambiato l’hip-hop?
Probabilmente è cambiato in meglio, oggi ci sono molte più possibilità per farsi sentire, i giovani hanno creato una nuova scena molto competitiva. Il problema per chi c’è da un po’ è il cambiamento di approccio. La gente è interessata ad entrare a pieno nella vita privata dell’artista, perciò i personaggi creati a tavolino oggi si sgamano più facilmente. Per questo sono rimasto fermo tanto tempo, ho dovuto assimilare questo nuovo modo di approcciare la propria musica, ritrovare l’ispirazione giusta, ma sapevo che prima o poi la mia musica sarebbe tornata da me.
2- Il 22 Marzo è uscito il tuo ultimo singolo, presentacelo!
Grazie Di Che contiene tanto di me, ma in fondo credo contenga anche tanto di molta gente normale. Non volevo che il mio brano fosse solo una caccia a ciò che fa hype. A 37 anni ho bisogno di esprimere dei concetti importanti, e fare musica destinata anche a persone della mia età. Il rap viene spesso ghettizzato come musica per ragazzi, invece è un mezzo comunicativo molto potente che può essere destinato a chiunque.
3- “Non lamentatevi degli artisti, ma del mondo che descrivono”: questa frase cult nasconde molto più di quel che sembra…
Ultimamente i fatti di cronaca raccontano un accanimento contro la musica diseducativa, se ne è parlato per Sfera e poi per Achille Lauro a Sanremo . In realtà l’artista racconta un mondo che sta cadendo a pezzi, quindi credo che il fenomeno della trap oggi racconti la realtà meglio di ogni altro genere proprio per questo.
4- Raccontaci il lavoro fatto con il tuo producer
Con Gabriele( G Romano) è stato amore a prima vista. Lui ha prodotto i migliori, era già conosciuto e ha creato dei beat cuciti letteralmente sulla mia pelle. È una collaborazione destinata a proseguire.
5- C’è un artista con cui vorresti collaborare di questa nuova scena?
Dei nuovi o relativamente nuovi apprezzo molto ultimo e Nayt, ma l’artista che sto apprezzando di più per versatilità è Achille Lauro. Ho gradito molto il suo modo di distaccarsi da un sound specifico e fare la sua roba senza omologarsi. Io ragiono così dall’inizio e ho sempre visto il rap come un mezzo e non un fine. La contaminazione è il passato, il presente e il futuro.
6- Spoileraci qualcosa sui tuoi prossimi step!
Dopo il video di Grazie Di Che, in uscita fra poco più di un mese, uscirà un nuovo disco di King Stewee prodotto da G Romano, dal titolo ‘Musica X Pochi’. È un lavoro in cui sono andato per la mia strada, senza pensare troppo all’inquadramento di genere. Avevo bisogno di dire alcune cose e credo che questo sia il modo giusto di comunicare per me, in questo momento. Slegato da ogni etichetta e da ogni vincolo, ma anche senza per forza usare delle provocazioni. Ho preferito aprirmi e sputare ciò che sento, piuttosto che cercare la visibilità a tutti i costi. È stata la scelta più ardua ma voglio fare musica che rimanga, non mi interessa una stagione di gloria.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
King Stewee è un rapper e cantante romano, attivo dal 2010 con alle spalle diverse collaborazioni, mixtape e live show. Nel 2014 pubblica il suo primo, controverso EP solista, “Radiomaria”, e il relativo singolo ufficiale, “Tutti Giù Per Terra”, il cui videoclip ottiene buoni riscontri di pubblico e critica.
Nel 2014 esce con il singolo “Mi Manca” mentre dal 2015 ha collaborato a vari progetti indipendenti, fra cui Cartello Di Roma e ACD. Infine, nel 2019 King Stewee torna con un nuovo singolo, tramite la piattaforma TuneCore.
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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura
“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.
Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.
“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”
CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.
In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.
Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.
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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM
“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.
“Gris Gris” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.
Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.
L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.
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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb
Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.
L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.
L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:
“L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.
Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.
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