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“Stella del Sud”, fuori il nuovo album di Peppe Soks
È disponibile da venerdì 04 dicembre “STELLA DEL SUD”, il nuovo progetto discografico di PEPPE SOKS, prodotto e distribuito dall’etichetta AR.MS. Empire. L’album, che si compone di 14 tracce, include anche la bonus track “Mancavi tu RMX” feat. Alfa, brano che l’artista presenta sotto una nuova veste dopo aver ricevuto la certificazione di Disco d’Oro con oltre 23 milioni di stream. Il disco è impreziosito dai featuring con Boro Boro, Franco Ricciardi, Geolier, Lele Blade, Rémy, Skinny e Vaz Tè.
L’album giunge a distanza di un anno e mezzo dalla pubblicazione dell’ultimo lavoro in studio di PEPPE SOKS, che per la produzione ha scelto di affidarsi interamente a Janax e 2ndRoof Music, che hanno curato il sound di ogni brano cucendolo su misura sulle taglienti rime del rapper e degli artisti che con lui hanno collaborato. Il risultato è un mix eterogeneo di sonorità hip hop, trap, reggaeton e latine, ingredienti di un cocktail esplosivo che dà la carica ma che risulta perfettamente bilanciato, con tracce più ritmate e trascinanti che si alternano a pezzi più intimi e introspettivi.
«“STELLA DEL SUD” è la storia di un ragazzo del Sud Italia che non ha nulla in tasca, solamente un sogno. Noi che partiamo dal basso sogniamo di volare in alto e nonostante cadiamo più volte abbiamo la forza di rialzarci più forti di prima fino a raggiungere l’obiettivo. Le tracce d’amore sono per la mia terra, per mia madre, per la mia ragazza e per la mia musica, che non mi ha mai abbandonato durante questo cammino. La fame è tanta e il sogno è di portare in alto la mia gente e la mia famiglia, per far sì che i ragazzi di strada smettano di commettere errori per assicurarsi un futuro migliore».
“STELLA DEL SUD” è un progetto che racchiude l’essenza della musica di PEPPE SOKS, che narra una storia di rivalsa e di rivincita, una piccola epopea di un ragazzo come tanti che con determinazione e forza di volontà è riuscito a riscattare sé stesso e la sua gente, partendo dal basso con umiltà ma con la fame necessaria a raggiungere i propri sogni.
L’album è caratterizzato da un tripudio di sonorità diverse e dal susseguirsi di brani cantati e rappati in più lingue, come italiano, francese e dialetto napoletano, con cui l’artista si destreggia con maestria affidando alla sua penna il compito di dar voce ai pensieri più intimi e reconditi, scavando nelle pieghe più nascoste del suo animo senza paura di scoprire anche gli angoli più sensibili. I testi più crudi e impegnati si alternano a quelli più ritmati e ballabili, forgiando l’anima di un disco in cui il rapper dimostra di saper abbracciare sound e temi differenti, come l’amore, l’amicizia e la fratellanza, spesso difficili e controversi ma estremamente attuali e doverosi da affrontare, risultando comunque credibile e assolutamente a fuoco in ogni traccia.
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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura
“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.
Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.
“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”
CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.
In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.
Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.
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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM
“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.
“Gris Gris” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.
Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.
L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.
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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb
Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.
L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.
L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:
“L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.
Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.
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