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VULPIER ci racconta il suo nuovo singolo “Più Forte”: “La musica mi fa sentire vivo”
E’ disponibile su tutti i digital stores “Più Forte” il nuovo singolo di Vulpier. Chi meglio di lui poteva raccontarci questo brano e il suo progetto artistico? Noi di Honiro Journal lo abbiamo intervistato!
Mi piaceva iniziare questa intervista partendo proprio dal tuo nome d’arte. Originariamente avevi dato il via al tuo percorso musicale con il nome Pier, tramutatosi poi in Vulpier. Qual è stata l’evoluzione artistica che ha accompagnato questa scelta?
La mia carriera da cantautore è iniziata nel 2018, mi chiamo Pierfrancesco e proprio per questo, all’epoca, avevo scelto come nome d’arte l’abbreviazione “Pier”. Le mie canzoni del periodo erano state sviluppate sicuramente con passione ma anche con un approccio meno professionale, soprattutto per quanto riguardava il sound, la produzione. Per far si che l’universo musicale diventi il proprio lavoro bisogna dedicarci molto tempo e molta cura, ho pensato a Vulpier quando una sera d’estate, mi attraversò la strada una volpe. Non saprei spiegare il motivo ma ho sempre percepito una connessione particolare con questo animale e quindi, proprio da quel momento, nasce il mio attuale nome d’arte. Questo progetto è scaturito dall’inizio della collaborazione con il mio attuale produttore e sono molto felice della direzione che abbiamo intrapreso.
Hai affermato che il giorno in cui hai scritto questo brano sia stato “uno dei giorni più vivi della tua vita”. Sappiamo che la tua passione per la musica inizia fin da bambino, in che modo questa ti fa sentire vivo?
Quando sono su un palco, quando ho la chitarra in mano, provo senza dubbio un vortice di emozioni e credo che emozionarsi sia l’essenza della vita. Anche il pensiero di, con i propri brani, arrivare ad altre persone, magari far cantare o emozionare anche loro è una sensazione imparagonabile.
Potremmo dire che “Più Forte” racconti la tristezza nel rendersi conto come la persona a cui abbiamo dedicato amore non abbia saputo valorizzare tutto ciò che le abbiamo regalato. Come potremmo imparare a fare del bene indipendentemente dalla speranza che ci torni indietro qualcosa?
Credo che la musica possa aiutare a tradurre e trasmettere sentimenti che altrimenti non saremmo capaci di esprimere. Questo mio brano parla di come ognuno di noi abbia un linguaggio d’amore diverso e quindi, a volte, il nostro affetto non viene decifrato nel modo giusto perché semplicemente incontriamo qualcuno che ha un altro linguaggio di esprimere i propri sentimenti. Sarebbe importante trovare un punto in comune, certe canzoni possono sicuramente aiutare a fare questo. Penso che questa generazione abbia molte difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni, credo che siamo figli di un periodo estremamente freddo riguardo questo aspetto. Ma sono convinto che proprio noi possiamo mettere fine a questo loop generazionale, possiamo essere il punto di svolta.
Ti va di raccontarci come ha preso vita, a livello di sound, il processo creativo di questo singolo?
Gran parte del sound è opera del mio produttore, assieme stiamo trovando un punto d’incontro che possa rappresentare la mia identità artistica e il mio modo di interpretare la musica. L’idea della produzione è nata durante una domenica di pioggia, abbiamo dedicato una giornata intera allo sviluppo del sound che, in realtà, è rimasto abbastanza fedele alla demo. Sento molto mio questo brano e credo che un produttore sappia benissimo come veicolare una determinata emozione attraverso un determinato suono, in modo da farla arrivare al pubblico.
Solitamente prima di concludere un’intervista chiedo sempre se c’è qualcosa che non ti ho chiesto (riguardo la tua musica, te stesso, il tuo progetto artistico…) che però ci terresti a far sapere ai nostri lettori
Vorrei dire che il 29 marzo è uscito “Dov’è finito” un nuovo brano e parla del bambino interiore che vive ancora nel cuore di ognuno di noi.
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Crudités d’autore nelle barre da ”Effetto Coanda” di Sciclitano
Crudités d’autore nelle barre da Effetto Coanda di Sciclitano, il nuovo brano in uscita il 13 dicembre per Honiro Label.
Il confine tra l’apparenza e ciò da cui parte, la parte più intima contenuta nella nostra interiorità è sottile. Siamo lo schermo di ciò che si cela dentro di noi, di quello che vogliamo far vedere, ma anche di quello che non riusciamo a nascondere. E qui si entra nel profondo del racconto del brano: essere consapevoli e realizzare che una parte influenza l’altra, che il visibile all’occhio nudo, in qualche modo, sa essere in connessione stretta con il contenuto delle nostre azioni, dei nostri pensieri, sia in positivo sia in negativo. “È proprio su quest’effetto, che porta il fluido a seguire il contorno della superficie vicina, che si basa tutta la narrazione. È il contenitore a determinare e influenzare il contenuto, è il marcio dell’ambiente che condiziona il modo di pensare di chi lo abita. Questo è il concetto chiave della traccia: finché sarà marcio ciò che sta fuori, non sarà diverso l’interno. – ci racconta l’artista.
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Il viaggio tra amicizia e ambizione nel nuovo EP di Spidy & Biso, ”OTR (On The Road)”
Il viaggio tra amicizia e ambizione nel nuovo EP di Spidy & Biso, OTR (On The Road), in uscita il 20 dicembre per Honiro Label.
On The Road è la chiusura e, allo stesso tempo, apertura di un cerchio, di un percorso dove la sinergia e l’amicizia formano le basi di un percorso fatto di sogni, rivalsa, ambizione e, soprattutto, voglia di migliorarsi. Brano dopo brano, gli artisti confermano non solo le proprie capacità artistiche, ma anche ciò che apprendono quotidianamente dalle proprie passioni e dalle proprie persone: ogni giorno ci dà la possibilità di sentirci diversi, con qualcosa in più rispetto al giorno prima, godendosi tappa dopo tappa, emozione dopo emozione. I due astri nascenti dell’urban sono pronti a scrivere le pagine della loro storia.“OnTheRoad è un embrione del lavoro che abbiamo fatto fino ad ora, il sound è vario: da tracce come Oltreoceano (perfetta da sentire in macchina con la pioggia) a tracce come Manwhat con Naver (suono hard e heavy e perfetta per un club); ma sempre con lo stesso stampo che ci contraddistingue l’uno dall’altro. OnTheRoad perché ci siamo per davvero e abbiamo ancora tanta strada davanti, OnTheRoad perché è un viaggio’’ – ci racconta l’artista.
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Il respiro mozzato e la nostalgia della fine di un amore nella poetica di Seltsam con il nuovo brano ”Perdo Il Tuo Amore”
Il respiro mozzato e la nostalgia della fine di un amore nella poetica di Seltsam con il nuovo brano ”Perdo Il Tuo Amore”, in uscita l’8 novembre per Honiro Label.
L’amore dà, l’amore toglie, giusto? L’amore è capace di portarci a emozioni crescenti in positivo, come anche distruggerci, renderci psicosomaticamente altrove, tra il malessere e il ricordo che si mescola spontaneamente all’oblìo, alla dimenticanza naturale che ci fa stare momentaneamente bene. E forse è proprio questo il bello: viversi il flusso nella sua interezza, nel bene o nel male. ‘’Amare è un atto estremo che è in grado di farti vivere il sogno ma anche di svuotarti del tutto. Nella canzone racconto proprio la fase post rottura, dagli attacchi di panico alla rimozione forzata dei ricordi, fino a rendermi conto che la vera rivalsa sta nella crescita personale a cui si va inevitabilmente incontro’’ – ci racconta l’artista.
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