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Mr Phil & Fuji sono gli ospiti della seconda puntata di show beatz di EasyOne
Show Beatz è un format dedicato interamente al beatmaking ideato e creato da EasyOne in collaborazione con Don Bear Productions (che hanno curato il montaggio e la regia) e The Groove di Crema. Una vera e propria sfida tra due beatmaker che solamente in 1 ora devono realizzare un beat evocando una tematica specifica sorteggiata/scelta da EasyOne. Nella Seconda puntata Mr. Phil e Fuji si sono sfidati al Fuji Studio di Roma senza esclusioni di colpi e a suon di beatz…
«Mi piace molto questa puntata (anche la prima era strafiga onestamente) – racconta Easy One -, perché già in pochissimo tempo io e i miei soci di Don Bear Productions siamo riusciti a correggere il tiro su molti aspetti, rispetto alla puntata precedente. Soprattutto su un aspetto in particolare: come avrete notato la seconda puntata è più lunga rispetto alla prima, lo abbiamo fatto a posto per far gustare di più, il momento topico del programma, “la fase realizzativa del beat”.
Purtroppo la soglia d’attenzione del web è bassa, ma non bisogna adattarsi allo standard, si deve sempre cercare di alzare l’asticella più in su. La soglia di attenzione è bassa sul web? Allora bisogna far diventare il format così interessante e fico da riuscire a sfatare questa tendenza negativa. Speriamo di esserci riusciti.
Mr.Phil e Fuji sono stati davvero bravissimi e molto disponibili. Phil ovviamente lo conosco da un sacco, Fuji non lo conoscevo bene, ma ho avuto modo di scoprire grazie a questa esperienza una persona e un artista davvero fantastico. Poi ha messo ha disposizione uno studio spaziale, mi sentivo Ian Solo sul Millenium Falcon (Mega cit).
I temi che sono stati sorteggiati sono molto belli, perché lasciavano tanto spazio all’immaginazione e alla fantasia. Phil ha fatto un beat alla Phil, potente granitico e chirurgico, direi assassino (ehe) , Fuji invece oltre a realizzare un beat potente, è stato molto evocativo, a tratti quasi ipnotico, Comunque riuscire a fare ciò che hanno fatto in un’ora è da alieni.
Le prossime puntate saranno a settembre, ci saranno tantissimi ospiti da tutta Italia e non è detto che non ci sia anche qualche americano (speriamo), il format rimarra sempre uguale, ma introdurremo delle regole nuove, una su tutte: che ogni puntata avrà il suo vincitore. Vincendo Show Beatz cosa succede? Lo scoprirete vivendo.
Per questo format ho deciso di coinvolgere la DonBearproductions https://www.facebook.com/donbearproductions/ (Paolo Pawa e Luca D-Trice) che oltre ad essere bravissimi nel loro lavoro, sono grandi appassionati e conoscitori del genere e poi il buon "ALE QZA" del negozio street The Groove che ha creduto subito in questo progetto.
Alla domanda che mi state facendo tutti: dove andranno a finire i beat di Show Beatz? non posso rispondervi ora, dico solo che lo scoprirete presto».
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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura
“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.
Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.
“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”
CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.
In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.
Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.
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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM
“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.
“Gris Gris” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.
Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.
L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.
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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb
Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.
L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.
L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:
“L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.
Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.
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