Leyla
“Viva” è il disco d’esordio di Leyla per Honiro Rookies
LEYLA, rapper romana classe ’99, pubblica oggi, venerdì 16 ottobre, il suo album di debutto “VIVA”, per Honiro Rookies. In “VIVA” emerge una Leyla matura e consapevole, sempre fedele a sé stessa, mostrando i suoi lati personali, aggressiva e romantica ma sempre sganciata da troppi stereotipi.
LEYLA racconta così il suo album “VIVA”:
«“VIVA” nasce dalla necessità di raccontarmi a 360 gradi. Il filo rosso che unisce ogni brano sono io, é ogni mia piccola sfaccettatura. Ho deciso di non soffermarmi su un solo tema, come di non incastrarmi in un’unica sonorità. Ci sono brani che strizzano l’occhio al rock, altri prettamente trap, altri ancora in cui mi sono divertita a giocare con la voce, senza per forza rinchiudermi nel mio genere di partenza. Ho deciso di parlare di me come donna, come figlia e come artista, sviscerando i problemi che mi tenevo dentro, per cercare di superarli. È stato un lavoro catartico, mi sono liberata aprendomi a me stessa. I produttori che mi hanno accompagnata in questo viaggio sono tutti artisti che stimo immensamente, sia dal punto di vista professionale che personale. Al mio fianco nelle collaborazioni ho portato un caro amico, Sciabola, e il mio ragazzo, Derua, il che credo dia un tocco ancora più personale al disco.
In “Parabellum” volevo un testo che rispecchiasse a pieno la fatica e il sacrificio che dobbiamo essere pronti a fare quando decidiamo d’intraprendere la strada artistica”. Insomma, la vita dell’artista non è facile ed è dedita alla sofferenza: da qui nasce il paragone con la guerra (si vis pacem, para bellum).
“Fame” è un brano dal percorso particolare . Nasce su una base assolutamente trap, ma soprattutto nasce come Intro, doveva durare non più di un minuto, poi è successa la magia: sono sempre stata un’appassionata di musica e ho sempre variato tra tanti generi diversi. Il Rock rappresentava appieno il mio stato d’animo del periodo in cui ho scritto il pezzo e per questo ho deciso di unire i due generi, contaminarli quanto più possibile.
“Alberto Sordi” è il mio primo singolo da solista, lo definirei “sfrontato e irriverente”, un po’ come me, mi rispecchia molto; c’è dentro tutta la voglia di arrivare lontano in sella ad un sogno e ci sono dentro anch’io, la parte più ironica e forte di me.Nel testo mi sono mossa tra auto celebrazione e polemica pur senza nascondere un pizzico di malessere interiore, altra parte di me a cui non posso rinunciare.
Con ‘Dirty Dancing’ volevo esprimere il concetto di ‘Empowerment’, per lo meno per ciò che riguarda la mia esperienza personale. C’è molto femminismo nella mia musica, in generale, ma in DD ho voluto incentrare tutto su questo, sul non essere da meno, sul non dover dipendere da un uomo. Il parallelismo con la frase del film mi sembrava azzeccatissimo: ‘ nessuno può mettere Baby in un angolo ‘, vorrei che questo valesse per tutte le bambine, ragazze e donne lì fuori. Le sonorità che abbiamo sperimentato sono particolari, distanti dal rap, ma anche dal pop. Ho spinto affinché Rambla ci mettesse del suo, ed essendo un trombettista non avrebbe potuto immaginare idea migliore di mettere proprio la sua tromba nell’outro, mi ha catturata sin da principio.
Quando ho scritto “4xV” ero fuori di me. Avevo una rabbia dentro che sembrava montare ogni giorno di più e che solo la scrittura mi ha aiutata ad assopire. Nel testo cito mio padre, il suo volermi più ‘cantante’ e non è un aneddoto inventato, è la realtà quotidiana delle nostre discussioni. In tanti mi hanno detto che fare Rap non mi si addiceva, non perché non fossi in grado, molto più semplicemente per il mio sesso. Ho voluto dimostrare quanto sia falso questo concetto e quanto questi commenti non mi avrebbero fermata, al costo di ‘killarne quattro per volta’.
“Soli” è uno dei pochissimi brani d’amore scritti in vita mia. Non è stato facile, si è trattato di riscoprire vecchie ferite e accarezzarle un’altra volta, con una nuova consapevolezza. Dr. Cream è stato eccezionale, ha saputo trattare il brano con la delicatezza che gli spettava, è un brano dolce e amaro al tempo stesso, proprio come il sapore che lascia in bocca il pensiero di una storia passata.
“Quanto Costa” è un brano a cui sono molto legata, in primis perché mi piace definirlo ‘familiare’: nella seconda strofa ho preteso la presenza di DeRua, con cui ho iniziato il mio percorso musicale nei ‘The Line Punch’ e con cui condivido gran parte della mia vita, essendo il mio fidanzato, mentre le voci dei cori dell’outro sono dei miei nipotini. E’ un pezzo amaro, in cui ho scoperto i ‘bassi’ dell’essere artista, la difficoltà che sta dietro al farsi comprendere, le volte in cui è così facile buttarsi giù. I cori finali possono suonare molto melanconici, ma per me rappresentano la possibilità di un domani migliore, i bambini hanno questa capacità unica di farci vivere ogni cosa in modo diverso, sanno farci vedere la vita sotto un’altra prospettiva.
Con “Rapide” abbiamo fatto un vero esperimento, per la prima volta sia io che Rambla e Sciabola ci siamo avvicinati ad un sound più Tech House, pur rimanendo fedeli al mondo rap. Il testo parte con una sorta d’invettiva contro la società odierna, che ci vuole plasmati tutti allo stesso modo, annienta le differenze tra di noi, come se fossero il male supremo, mentre potrebbero essere una risorsa importantissima se valorizzate al meglio. Dopodiché ci si sposta sull’artista, cosa significa esserlo e quali sono i sacrifici che si deve essere pronti a fare e che spesso vengono dati per scontati. Sciabola e Rambla hanno saputo aggiungere quel tocco in più che, a parer mio, ha reso questo uno dei brani più belli dell’album.
“Kaboom” è nata molto tempo fa, prima ancora di iniziare a pensare al progetto di VIVA come tale. Eravamo al ritiro di Honiro, da cui poi sono usciti i brani di Disco1. Ha preso vita con una semplicità spaventosa, ho registrato le voci sul metronomo e Matteo Costanzo mi è venuto dietro costruendo una base da urlo, con una precisione unica. E’ un brano dal sound afro-trap, quindi molto ritmato, fondamentalmente auto celebrativo, ma in cui non mancano frecciatine contro ‘i giorni d’oggi’.
Quando ho scritto “4xV” ero fuori di me. Avevo una rabbia dentro che sembrava montare ogni giorno di più e che solo la scrittura mi ha aiutata ad assopire. Nel testo cito mio padre, il suo volermi più ‘cantante’ e non è un aneddoto inventato, è la realtà quotidiana delle nostre discussioni. In tanti mi hanno detto che fare Rap non mi si addiceva, non perché non fossi in grado, molto più semplicemente per il mio sesso. Ho voluto dimostrare quanto sia falso questo concetto e quanto questi commenti non mi avrebbero fermata, al costo di ‘killarne” quattro per volta’.
In ‘Ventiquattr’ore’ ho deciso di affrontare la tematica dei social. Quando l’ho scritta non sopportavo più quella patina di perfezione dietro alla quale ci nascondiamo quando siamo su Instagram o TIk-Tok, avevo bisogno di autenticità. Scrivendo il ritornello avevo in mente un’immagine precisa: i concerti, quelli passati a riprendere ogni secondo della performance con il telefono, io ne ho vissuti tanti così e mi sono sempre odiata per averlo fatto, una volta tornata a casa. Stavo costruendo un’esperienza per le mie storie, ma non per la mia storia. Grazie a “2ME” il brano ha subito un vero e proprio capovolgimento, inizialmente il sound era molto distante da quello del resto del disco, quasi più Blues. Il risultato finale è tutta un’altra storia.
Ho voluto lasciare “VIVA” per ultima, nonostante sia la title track, per un motivo ben preciso: Viva è l’epilogo di questo viaggio. Sono viva proprio grazie a questo disco, alla fatica fatta, alla costante voglia di dimostrare le mie capacità. La mia prima chance, la mia prima possibilità. “VIVA” sono io, i miei incubi e le mie paure più nascoste e al tempo stesso la voglia inarrestabile di potermi guardare allo specchio e dire ‘ce l’ho fatta’.Il beat, curato da 2ME rispecchia a pieno quest’idea, l’apertura contenuta, quasi sussurrata, seguita dal montare progressivo della rabbia, fino allo sfogo finale: sono qui e sono inarrestabile, sono VIVA ».
Il nuovo album di Leyla, “Viva” è disponibile su tutti i digital store.
ENT
“PARABELLUM” il nuovo singolo di LEYLA per Honiro Rookies
Esce oggi, venerdì 11 Settembre, in radio e in digitale “PARABELLUM”, il nuovo singolo di LEYLA prodotto da Rambla per Honiro Rookies.
LEYLA, la rapper romana classe ’99, dal viso d’angelo e dal temperamento ribelle, fotografa la realtà circostante e riversa, ancora una volta, tutta se stessa nelle sue canzoni.
«Ho scritto Parabellum subito dopo aver firmato il mio primo contratto discografico con Honiro. Volevo un testo – racconta Leyla – che rispecchiasse a pieno la fatica e il sacrificio che dobbiamo essere pronti a fare quando decidiamo d’intraprendere la strada artistica. Non è mai facile come ce lo si aspetta e si deve essere pronti a soffrire, per questo il paragone con la guerra mi sembrava molto azzeccato ed ecco perché con Rambla, produttore del brano, mi sono voluta accertare che tutto questo uscisse fuori. Il ritornello, rispetto alle strofe é molto più aperto e concede un attimo di respiro, nonostante il testo sia comunque tagliente; rappresenta gli alti e i bassi della ‘vita d’artista’. E’ un brano duro, che però lascia spazio alla speranza di farcela, soprattutto se spinti dalla “fame” che lo caratterizza e l’ultimo verso della seconda strofa racchiude proprio questo concetto: ’Prendiamo a calci la porta fino a quando finalmente non saremo entrati».
Il videoclip di “PARABELLUM”, diretto dal regista Tahir Hussain, è stato girato nel quartiere romano della Tiburtina.
«Pochi giorni prima d’iniziare ad organizzare il video– racconta Leyla – una mia amica mi ha contattata parlandomi di Tania e Khimey (Le Khaleesi), due ragazze che nella vita si esibiscono come mangiafuoco. La cosa mi ha subito elettrizzata, le vedevo perfette per il video di “Parabellum”. Il fatto che fossero due ragazze mi ha convinta a voler portare sullo schermo solo donne, sono contenta quando ho la possibilità di ricreare una situazione al femminile, anche questa è una sorta di rivendicazione. Raramente troviamo video di ragazze armate, che giocano a Poker, si rilassano bevendo birra e facendo un barbecue o giocano con il fuoco. Sono tutte immagini che spesso invece, vengono associate solo agli uomini».
Ecco il testo di “Parabellum”, il nuovo singolo di Leyla
(Leyla – Andrea Violante)
Zero equivoci, che poi qui non ca
do re mi fa si, basta che sol la
che poi arrivo lì, squali e coccodrilli,
strani i bpm, sono il Santo Graal.
Mi cambia l’umo, remo contro il cie,
lo so fare be, ne finché sto ok.
Culo muovi a tempo, versa Montenegro
per ogni giorno perso che non torna indietro.
Sparo sparo è parabellum,
cadon bombe come a Beirut.
Con me è il tempo che si gela, tu,
pippi coi soldi di pa’.
Voglio i soldi di Alì Ababwa.
Entro a forza è una retata,
sei peggio di una birra calda
qua, chi è genio è sempre sottovalutato.
Sei una sega l’ho già constatato è
senza cash che riempirò lo stadio.
Sono un altro stadio a banda armata
è un colpo di Stato.
Che peccato.
Headhshottato, headhshottato
aurora boreale nello studio.
Non la passo se la chiudo mi urlano Capo! (Capo!)
Parabellum, para Parabellum
spari in testa è Para, Parabellum
mani in faccia è Para, Parabellum
Para, Parabellum
Para, Para, Para, Para.
Parabellum, para Parabellum
spari in testa è Para, Parabellum
mani in faccia è Para, Parabellum
Para, Parabellum
Para, Para, Para, Para.
Questi nuovi rapper sono avanti, Cristo.
Sono intelligenti quanto Bart Simpson,
suonano sui palchi con il micro spento,
come quando fanno le prove allo specchio, dai.
Mi viene da piangere,
fare le strofe e non saperle fare live,
anche oggi mi chiedo come fai.
Dire che frate spaccate davvero è
come scommettere senza il dinero è
come brindare col bicchiere vuoto è
come non farlo col bicchiere pieno, uh.
Senti che colpi che arrivano forti sul timpano, senti e fai ‘Uh!’
Destro, sinistro un minuto e vai giù.
Mille barre, zero perdite di tempo
perché il tempo costa caro qui,
ma non conta tanto quanto fai
se alla fine poi fai zero stream.
Siamo scesi in zona solamente per portare a casa egregi risultati, noi
prendiamo la porta a calci fino a quando finalmente non saremo entrati.
Parabellum, para Parabellum
Spari in testa è Para, Parabellum
Mani in faccia è Para, Parabellum
Para, Parabellum
Para, Para, Para, Para.
Parabellum, para Parabellum
Spari in testa è Para, Parabellum
Mani in faccia è Para, Parabellum
Para, Parabellum
Para, Para, Para, Para.
Biografia dell’artista
Eleonora La Monica, in arte Leyla è una rapper romana classe ‘99. Si avvicina alla musica nel 2016 anno in cui inizia un percorso da solista che la porterà, dopo pochi mesi a conoscere DeRua, artista con il quale, nel Luglio del 2017, intraprenderà un nuovo progetto musicale fondando il duo The Line Punch. Nel 2018 viene realizzato il primo EP del duo, cui seguono vari singoli e collaborazioni che godono di una buona visibilità soprattutto grazie alla vittoria, nello stesso anno del One Shot Game, contest annuale organizzato da Honiro Label.Successivamente entrambi riprendono la propria carriera da solisti. Leyla ad ’Aprile 2019 pubblica per Honiro Ent il singolo d’esordio “Alberto Sordi”, e successivamente, esce con il brano “Casinò” e poi con “Fame”. su tutte le piattaforme digitali, streaming e in rotazione radiofonica. E’ stata anche una dei sette protagonisti dell’EP “Disco 1“ dove, sei artisti e un produttore si sono “rinchiusi” nella stessa casa per otto giorni, con l’unico obiettivo di fare musica; in “Disco 1” sono due le canzoni in cui è coinvolta, la prima è “Arrivista” con Cannella, Matteo Alieno e Francesco Morrone, la seconda è “Lame affilate” con Grein.
ENT
“Fame” il nuovo singolo di Leyla per Honiro Ent
Esce oggi, martedì 26 Maggio, “Fame” il nuovo singolo di Leyla per Honiro Ent. “Fame” scritto dalla stessa Leyla e composto da Matteo Costanzo è frutto di un connubio e mix fra diversi generi musicali che partono di base dalla trap ma che si mixano con il rap, con il pop e con il rock, dando così origine a dei suoni che vibrano di linfa propria.
«Fame è un brano dal percorso particolare – racconta Leyla . Nasce su una base assolutamente trap, ma soprattutto nasce come Intro, doveva durare non più di un minuto, poi è successa la magia: sono sempre stata un’appassionata di musica e ho sempre variato tra tanti generi diversi. Il Rock rappresentava appieno il mio stato d’animo del periodo in cui ho scritto il pezzo, per questo ho deciso di unire i due generi, contaminarli quanto più possibile. Matteo Costanzo – continua Leyla – mi è da subito sembrato perfetto per questo compito, sapevo che avrebbe dato una marcia in più al brano. É stato Matteo a consigliarmi di aggiungere una seconda strofa e lo ringrazio per averlo fatto.Nel testo ho voluto sottolineare con forza il mio essere donna. Ancora una volta è il concetto di rivalsa a farla da padrone, ma accostato alla mia appartenenza al genere femminile, una cosa che per molti rappresenta un limite ed io, invece l’ho voluta invece enfatizzare quanto più possibile. Sono una Donna, faccio rap e me ne vanto urlandolo a squarciagola».
TESTO FAME
(Pre-Rit)
Sono fuori di testa,
vado fuori per niente,
vado fuori per questa,
roba suona potente.
E’ inutile che prendi un foglio,
se poi ti manca la penna,
forse neanche l’hai capita, forse,
trovi uno che te la spiega.
(Rit)
Donna con la D maius,
cola voglia di fare tanti flus,
con la voglia di fare tanti flus,
così tanti che ci prenderò gus
tocca pensare a risolvere tutto
come dovessi riscuotere un buffo,
Tutti sti rapper li mando in vacanza,
Vadano in costa per farcisi un tuffo.
Strofa 1
Tieniti pure la coca io ne faccio a meno,
Che fra mica me la tiro te la lascio tutta,
Io fra mica me la tiro ma sono più forte,
Ogni pezzo per te è come una discesa contromano in curva.
Voglio solamente stare un po tranquilla,
Un milli in banca per la mia famiglia,
Pensi chieda troppo fra io penso
di non aver chiesto ancora nulla.
(Pre-Rit)
Sono fuori di testa,
vado fuori per niente,
vado fuori per questa,
roba suona potente.
E’ inutile che prendi un foglio,
se poi ti manca la penna,
forse neanche l’hai capita, forse,
trovi uno che te la spiega.
(Rit)
Donna con la D maius,
cola voglia di fare tanti flus,
con la voglia di fare tanti flus,
così tanti che ci prenderò gus
tocca pensare a risolvere tutto
come dovessi riscuotere un buffo,
Strofa 2
Donna con la d maiuscola,
Io c’ho un po di fame,
frate mica tanta, mi sbrano l’Atlante
Tu non sei dei nostri,
escon tutti i mostri se spegni l’Antares
Questa vita pare, potrà ripagare io sono sicura e tu
Se non sei sicuro cosa vivi a fare, fra.
Scrivilo con la D grande non sono una donna X
Anche se vorresti che fosse cosi
Scrivitelo bene in testa faccio questo per restare qui
Trap come I Migos, rock come led Zeppelin
Mica per restare come questi qui nell’anonimato
Esce il singolo è la sigla di un cartone animato
È questione di attitudine e tu non ne sei in grado
Non è solo ciò che scrivo è anche come ci vado, fra
(Pre-Rit)
Sono fuori di testa,
vado fuori per niente,
vado fuori per questa,
roba suona potente.
E’ inutile che prendi un foglio,
se poi ti manca la penna,
forse neanche l’hai capita, forse,
trovi uno che te la spiega.
(Rit)
Donna con la D maius,
cola voglia di fare tanti flus,
con la voglia di fare tanti flus,
così tanti che ci prenderò gus
tocca pensare a risolvere tutto
come dovessi riscuotere un buffo,
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