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“Gloria”, il nuovo brano di GOLDEN YEARS con DOLA
Esce oggi “Gloria”, il nuovo singolo di GOLDEN YEARS in collaborazione con DOLA, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali per Factory Flaws / peermusic ITALY.
“Gloria” nasce dalla passione di Golden Years per i dischi della Motown e il soul degli anni ’60. Le liriche di Dola scorrono sopra il beat descrivendo vari stati mentali. Inscenando un racconto tra il sogno e il reale. La produzione di Golden Years non risulta mai banale grazie all’alternanza di vari strumenti che riprendono a turno lo stesso giro di accordi, conducendo ad un finale “glorioso”, liberatorio.
“Quando ho mandato il beat a Dola, lui è riuscito a interpretare quel mondo a modo suo. Ci ha scritto sopra un testo e una melodia che mi hanno conquistato al primo ascolto. Il risultato è un pezzo che mantiene una fortissima natura R&B. Ma, allo stesso tempo, acquista anche un respiro Pop grazie alla melodia orecchiabile e originale pensata da Dola.” racconta Golden Years.
“Gloria è un pezzo che parla di stati mentali e dei sogni che si fanno sin dall’adolescenza, non solo di notte, ma anche di giorno a occhi aperti. Ma anche di quanto alcune volte quei sogni possano diventare delle vere fissazioni e perdere la loro bellezza. Parla di quando ci si sente rassegnati ma si continua a fare di tutto per portare avanti la propria vita, senza bramare perdutamente qualcosa che non esiste. Perché spesso più si desidera una cosa, meno la si otterrà.” afferma Dola.
Golden Years è Pietro Paroletti, producer romano classe 1993. Per il suo primo progetto solista ha deciso di coinvolgere diversi artisti della scena italiana che prestino la voce alle sue produzioni. I primi due singoli, “Guadagnare Tempo” (feat. Post Nebbia) e “Adulti” (feat. Maggio e Memento) sono la perfetta introduzione ai brani che seguiranno. In questi brani lo stile musicale di Golden Years si mescolerà di volta in volta con la personalità degli interpreti coinvolti.
In bilico tra cantautorato lisergico e attitudine DIY, Dola è una delle voci più oblique e interessanti del panorama italiano. Un timbro vocale ruvido, un artista trasversale, sfrontato ma emotivo. Dopo il suo debutto con gli EP “SNLRNZ 01” e “SNLRNZ 02”, il 05 aprile 2019 pubblica per Undamento “Mentalità”, l’album di debutto prod. by mntl (a eccezione di “Supermecato”, prodotta da Ceri).
I suoi brani sono una collisione allucinata di generi e attitudini. C’è il disagio, la paranoia e la voglia di fare tutto a modo suo. Dopo MENTALITÀ, inizia un nuovo progetto e il 27/11/2020 pubblica il “Cultura Mixtape”, un disco pensato e realizzato attraverso la forma del mixtape che ha preso forma su Spotify nel tempo, canzone dopo canzone. Al disco hanno collaborato diversi producer ed artisti, tra cui Coez e Frenetik&Orang3 in Non si esce vivi e Ugo Borghetti nella traccia Pepita.
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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura
“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.
Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.
“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”
CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.
In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.
Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.
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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM
“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.
“Gris Gris” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.
Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.
L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.
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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb
Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.
L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.
L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:
“L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.
Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.
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