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Gli Iside esordiscono con il loro primo EP: out “Indico”

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Come la Dea Iside dei Quartieri Spagnoli che si svela nella sua totalità solo grazie a un’interazione del visitatore, con Indico gli ISIDE creano un mondo sotterraneo che resta coperto da un velo molto sottile: sta all’ascoltatore la volontà di immergercisi per coglierne i dettagli.



Anticipato da tre singoli – ParadisoDisobbedisco Fantasmi – il primo EP della band bergamasca è un concentrato esplosivo di indie, elettronica e pop. A partire da alcune note di chitarra e da linee vocali abbozzate in inglese, gli ISIDE sono riusciti a plasmare un mix speciale di sonorità e di parole curato in ogni singolo dettaglio, dall’arrangiamento all’estetica.
Una band che ama mettersi in gioco e prendersi gioco di sé, come evidenziato dai tre video che hanno accompagnato l’uscita di ogni singolo: Paradiso era ambientato in una balera; Disobbedisco li rappresentava in una game-session di wrestling con i propri alter-ego virtuali; Fantasmi è diventata una live-session all’interno di una serra, dove il quartetto era circondato solo dai fiori come unici ascoltatori. Ai tre brani già editi, in Indico si aggiungono per chiudere il cerchio la title-track e Cosa volevi da me.

Sulla scia di Cosmo e Venerus, ma guardando soprattutto a quanto accade da anni fuori dai confini nazionali, gli ISIDE mettono insieme una marea di influenze chitarristiche e digitali per comporre un disegno sonoro unitario, dove ogni elemento di genere non può essere più catalogato ed entra visceralmente e inscindibilmente nella loro identità, fra loop musicali e mentali.

Al centro della scrittura testuale della band c’è il dubbio e l’incertezza. I pensieri negativi e le paure raccontati nei cinque brani di Indico vengono analizzati, filtrati ed esplorati – ora con ritmi intricati, ora con synth avvolgenti – in una sorta di (auto)catarsi emozionale che spinge il cuore oltre l’ostacolo e cancella il terrore di cadere. Come una crisalide che diventa farfalla, il gruppo ha estrapolato dalle proprie pulsioni e dai propri incubi la ricetta per vincere la negatività e svelare con padronanza il proprio mondo di suoni.

Con Indico, gli ISIDE scrivono il primo capitolo di una storia musicale appena sbocciata ma pronta a contagiare tutti. 

Indico è una possibile strada giusta da seguire.
Indico è la nostra prima scelta.
Indico è la volontà di iniziare a essere più sicuri.
Indico è la nostra stanza che ci protegge.
Indico è tutte le nostre paure finalmente scaraventate fuori. 


TRACKLIST:

  1. Fantasmi
  2. Paradiso
  3. Cosa volevi da me
  4. Disobbedisco
  5. Indico
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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura

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“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.

Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.

“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”

CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.

In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.

Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.

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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM

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Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.

“Gris Gris
” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.

Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.

L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.

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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb

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Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.

L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.

Clicca qui per vederlo!

L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:

L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.

Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.

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