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“Maledetti quegli Anni ’90”, il nuovo singolo di Piotta tra l’estate e il ricordo del padre
Maledetti quegli Anni ’90 è il titolo del nuovo singolo e video di Piotta da venerdì 28 giugno in radio e su YouTube/Vevo.
Il terzo estratto dall’ultimo album “Interno 7” è forse il capitolo più emotivo di tutta la tracklist, la riflessione profonda da cui è scaturito questo concept album sul tempo, nel ricordo del padre recentemente scomparso. Il singolo è disponibile in radio e su Spotify in una versione remix prodotta da Matteo Swan (Clementino, ENzo DONG, Mudimbi, ToDieFor, etc.), caratterizzata da quelle sonorità graffiti pop che si sposano perfettamente con il testo.
Sicuramente una scelta stilistica anti-estiva, nel senso discografico del termine, e in controtendenza rispetto al marketing musicale fatto di ritmi latino-americani a tutti i costi. Nel suo percorso, originale e fuori dai cliché come sempre, Tommaso Piotta fotografa, invece, tra melodia ed immagini una panoramica di un’estate diversa, ma non per questo meno bella. Un viaggio dove riflettere i suoi 40 anni e i 20 anni di musica vissuta a 360°. Nelle immagini firmate da Glauco Citati, un videoclip “on-the-road”, un viaggio estivo Anni ’90 a ripercorrere il rapporto con il padre Franco, omaggiato anche con uno spezzone originale tratto da una VHS di famiglia, metafora dell’amore tra ogni genitore e ogni figlio.
“Tu eri di fronte a me, con più estati davanti di quante ne avessi alle spalle” canta Piotta, mettendo in parole e musica i mille ricordi del recente passato e le sensazioni del presente, in quei momenti in cui la mancanza dei genitori si fa sentire.
La minuziosa ricostruzione scenografica riporta in scena numerosi elementi ed oggetti vintage tipici dei ’90, creando quell’atmosfera cara alle generazioni che l’hanno vissuta e il playback del protagonista s’inserisce nello scambio padre-figlio realizzato dagli attori protagonisti. Come padre l’attore Alessio De Persio (Suburra la serie 1&2, Sulla mia pelle di A. Cremonini, In Treatment di S. Costanzo, Una pallottola nel cuore di L. Manfredi, etc.), come figlio l’esordiente e giovanissimo attore teramano Luca Pulcini.
Intanto prosegue “Interno 7 Summer Tour” con nuove date in continuo aggiornamento:
29 giugno Nomi (TN) Nomi on the Rock
12 luglio Fara Gera d’Adda (BG) Fara Rock
13 luglio Fiorano Modenese (MO) Fiorachella Festival
18 luglio Inveruno (MI) Rockantina
25 luglio Venaus (TO) Alta Felicità
26 luglio Pineta di Levante Viareggio (LU) Festa del Autogoverno
28 luglio Teano (CE) Festa della Birra
1 agosto Roma Sessantotto Village
8 agosto Grottammare (AP) Diffusioni Festival
14 agosto Porto San Elpidio (FM) Polpette & Pampero Summer Festival
23 agosto Mogoro (OR) Rockaxia
24 agosto Pordenone Festa in Piassa
1 settembre Romano D’ezzelino (VI) AMA Music Festival
6 settembre Nichelino (TO) Festa patronale
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”10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il nuovo brano di Cura
“Era necessario un addio perché capissi che non c’è un addio per noi” – con queste parole CURA introduce “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, il suo nuovo singolo in uscita venerdì 8 novembre, distribuito da ADA Music Italy.
Un brano scritto davanti a un camino, il primo giorno dell’anno, quando il suono di un pianoforte ripetitivo richiama nella mente dell’artista una nostalgia familiare, una storia sospesa nel tempo.
“Forse questa, è la mia storia infinita e, il coraggio di viverla, è stato tanto forte quanto quello di provare a dimenticarla”
CURA compone una traccia che rappresenta un viaggio intimo in quella che lei stessa definisce la sua “storia infinita.” C’è un senso di ritorno e perdita, un ciclo inevitabile in cui si rincorrono domande profonde: perché non è andata? Perché non siamo riusciti a far funzionare le cose? Eppure, nell’impossibilità di dimenticare, l’artista trova il coraggio di accettare quel legame indissolubile, consapevole che la musica, come una fotografia, è capace di fissare gli attimi, proteggendoli dall’usura del tempo.
In “10 GIRI INTORNO AL MONDO”, testo e note diventano un eco che rimbalza tra passato e presente, come una ricerca costante di significato in quei legami che non smettono mai di attirarci.
Attualmente in tour con Alex Britti come corista, CURA è pronta a tornare a far parlare di sè con un brano che promette di risuonare in chiunque abbia mai vissuto la bellezza complessa di una storia senza fine.
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“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM
“Gris Gris” è l’EP d’esordio di EM in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre per Columbia Records/Sony Music Italy. L’EP sarà anticipato dal singolo “Bismillah” disponibile da venerdì 1 novembre.
“Gris Gris” è un termine ombrello in lingua senegalese -l’artista si è trasferito in Italia dal Senegal all’età di 9 anni- che racchiude il ricchissimo mondo magico del Paese. Gris Gris è un amuleto, un oggetto che può essere benefico o maligno, ma è anche un simbolo per ritrarre un più complesso sistema di credenze, fatto di rituali, esoterismo e comunità. La cultura psico-magica africana che ha nutrito il giovanissimo artista nella sua crescita viene raccontata e celebrata all’interno del suo progetto d’esordio, in cui parte di “questa” magia trova manifestazione anche attraverso la musica.
Il retaggio e le radici del rapper costituiscono il fulcro della sua identità artistica, che diventa un ponte tra due mondi distanti, unendo l’urban occidentale -grazie a un flow che ricorda l’attitudine cruda del rap anni 2000- alla cultura senegalese -esplorata nel suo immaginario e nelle sue sonorità, dando vita ad un sound inedito ed eterogeneo, che attinge da elementi afrowave.
L’EP raccoglie pensieri e racconti di strada passati sotto al filtro di uno sguardo quasi spirituale: EM descrive con autenticità il proprio vissuto cercando un senso di speranza, di predestinazione e di “fede” -in senso lato- che emergono dalle liriche e dagli aneddoti presenti nelle tracce.
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Fuori il video ufficiale di ”L’Ho Fatto”, il brano di Jap & Paggio in collaborazione con Flesha e Numb
Jap & Paggio chiudono il cerchio con “L’Ho fatto”, terzo singolo estratto dal disco Old But Gold, uscito qualche mese fa dopo la pubblicazione di Ill Rap nel 2009, Bombe a Mano nel 2012 e l’Ep Hiphopcrisia nel 2013. Con questo ritorno, il duo hip hop più acclamato di Verona, ha saputo riconfermare la propria posizione senza deludere i fan e conquistandone di nuovi. Attraverso un disco che la critica di settore ha definito “vincente”, Jap & Paggio si sono messi in discussione più che mai strizzando l’occhio alle nuove generazioni e proponendo chiavi di lettura nuove, ma solide e in linea con la cultura Hip Hop.
L’Ho Fatto rappresenta l’ultimo tassello dopo i singoli Manette e Don’t Stop. Il video, per la regia di Maurizio Zatachetto e Mattia Bonizzato, è stato principalmente girato al Lago di Garda ed è stato realizzato quasi interamente in riva al lago per valorizzare il suo sapore soul attraverso i colori del tramonto.
L’Ho fatto, brano che vede fra le collaborazioni Flesha e Numb, simboleggia l’abbandono delle influenze materiali ed è un brano trasparente che vuole urlare a tutti: “Fate quello che volete nella vita ma fatelo bene”. I richiami al passato di Flesha e la cruda onestà delle argomentazioni di Jap spiazzano l’ascoltatore mentre Numb trasforma il vetro che è dentro l’anima di tutti in preziosi smeraldi attraverso la sua voce soul e calda. Jap & Paggio spiegano:
“L’ho fatto è un pezzo che per chi cerca ancora le proprie risposte nell’intricato mondo personale, arriva dritto come una freccia. Non ci limitiamo a rimare e fare musica, ma snoccioliamo gli argomenti e le note con incredibile consapevolezza. Sentiamo molto nostro questo pezzo e siamo convinti che abbia una marcia in più rispetto ad altre canzoni che si ascoltano in radio in questo periodo. Noi ci crediamo anche perché ha un rif che entra facilmente in testa già dal primo ascolto. E se anche voi avete fatto “Wow” ascoltando questa track, allora siete pronti per alzare la testa, sorridere a voi stessi e muovere i propri passi verso ciò che volete davvero essere.Il brano è prodotto da Paggio che riporta ai suoni creati al tempo con un fruity loops, mixando con saggezza una carezza funky ad un carosello di synth. Numb si impone nel ritornello con una voce graffiata che stupisce, che motiva, che dà la carica a chi ascolta.
Nel complesso, L’Ho Fatto propone una musicalità che strizza l’occhio al commerciale, senza dover indossare maschere imposte dalle Major.
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